giovedì 7 marzo 2013

Sardegna "zona franca", dal 24 giugno addio all'Iva

Dal 24 giugno andare a vivere in Sardegna potrebbe essere molto conveniente. Il 12 febbraio scorso, infatti, una delibera del consiglio regionale sardo ha stabilito che verrà dato “atto delle circa 240 deliberazioni assunte dai Consigli Comunali della Sardegna, in ordine all’attivazione della zona franca”. Ciò vuol dire che in tutta la Sardegna godrà di un particolare status tributario, sicché i cittadini non pagheranno l'Iva ed avranno altri vantaggi di carattere fiscale.

La deliberazione del 12 febbraio recita: “Entro il termine perentorio del 24 giugno 2013, si comunica che la Regione Autonoma della Sardegna con delibera del 7 febbraio 2013 ha stabilito l’attivazione di un regime doganale di zona franca esteso a tutto il territorio regionale. Si chiede pertanto la modifica del regolamento prevedendo che tra i territori extra-doganali dell’Italia sia indicato anche il territorio della Sardegna isole minori comprese”.
In Italia gli altri territori sottoposti a questo particolare trattamento sono Livigno, Campione d'Italia, la Regione Val d'Aosta, Messina, Livorno e i porti franchi di Trieste, Venezia ed Ancona.
Si tratta di una svolta epocale per l'isola, resa possibile dall'articolo 174 del Trattato di Lisbona che sancisce l’impegno solenne dell’Unione Europea alla riduzione dei divari tra le Regioni ed al rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale. Il trattato, in particolare, recita testualmente: “Per promuovere uno sviluppo armonioso dell'insieme dell'Unione, questa sviluppa e prosegue la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale. In particolare l'Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite. Tra le regioni interessate, un'attenzione particolare è rivolta alle zone rurali, alle zone interessate da transizione industriale e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna”.

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