Francesca Barracciu, europarlamentare e vicesegretario regionale del Pd, in pole position alle primarie per la guida della regione: «Correrò con determinazione e umiltà»
Se le primarie del centrosinistra in Sardegna fossero un Gran Premio automobilistico, la sua sarebbe sicuramente una pole position. Francesca Barracciu, quarantasei anni originaria di Sorgono in provincia di Nuoro, europarlamentare e vice segretario regionale del Pd, è considerata la grande favorita per l’appuntamento del 29 settembre nell’Isola, sia per il consenso costruitosi negli anni sia per la capacità di coagulare intorno al suo nome molte anime del Partito democratico sardo. Dall’area ex Ds, da cui anche lei proviene, ai renziani fino ai sostenitori dell’ex presidente della Regione, Renato Soru.
Lei è stata la prima a protestare con forza alla sola ipotesi che non si facessero primarie in Sardegna. Perché sono cosi importanti?
Sono importanti, oggi più che mai, perché i cittadini chiedono da anni, e gran voce, la possibilità di scegliere i candidati a tutti i livelli. Aspetto con fiducia la cancellazione del Porcellum annunciata in questi giorni da Letta, ma è comunque lì da sette anni ad allontanare gli italiani dalla politica. Anche per questo il centrosinistra deve aprire tutte le porte alla partecipazione popolare, senza alcuna paura. E per lo stesso motivo mi auguro che ci siano primarie anche nel centrodestra, anche se temo che finirà come sempre: noi saremo nei gazebo con decine di migliaia di persone, Cappellacci o chi per lui sarà invece nominato in cinque minuti ad Arcore, dove i sardi non contano nulla.
Sono importanti, oggi più che mai, perché i cittadini chiedono da anni, e gran voce, la possibilità di scegliere i candidati a tutti i livelli. Aspetto con fiducia la cancellazione del Porcellum annunciata in questi giorni da Letta, ma è comunque lì da sette anni ad allontanare gli italiani dalla politica. Anche per questo il centrosinistra deve aprire tutte le porte alla partecipazione popolare, senza alcuna paura. E per lo stesso motivo mi auguro che ci siano primarie anche nel centrodestra, anche se temo che finirà come sempre: noi saremo nei gazebo con decine di migliaia di persone, Cappellacci o chi per lui sarà invece nominato in cinque minuti ad Arcore, dove i sardi non contano nulla.
Molti commentatori sono rimasti stupiti dall’appoggio di Renato Soru alla sua candidatura. I rumors politici parlavano di tensione fra voi.
È vero che Renato e io di recente su alcune questioni ci siamo trovati su posizioni diverse ma abbiamo avuto modo di confrontarci e superare le incomprensioni. Soprattutto ci siamo ritrovati sull’urgenza di rimettere al centro il cambiamento per il bene della Sardegna. Nel 2004 come nel 2009 ho condiviso la forza della sua proposta, la carica innovativa, la volontà di realizzarla. L’aver ritrovato la strada della condivisione dimostra che, al di là di tutto, i valori e le cose più importanti che riguardano la politica per la Sardegna sono patrimonio che ci accomuna e su cui è fondamentale lavorare per migliorare la nostra regione e la vita dei sardi. Anche per questo ho ancora più apprezzato il suo sostegno alla luce del sole. I rumors politici lasciano, come vedi, il tempo che trovano.
È vero che Renato e io di recente su alcune questioni ci siamo trovati su posizioni diverse ma abbiamo avuto modo di confrontarci e superare le incomprensioni. Soprattutto ci siamo ritrovati sull’urgenza di rimettere al centro il cambiamento per il bene della Sardegna. Nel 2004 come nel 2009 ho condiviso la forza della sua proposta, la carica innovativa, la volontà di realizzarla. L’aver ritrovato la strada della condivisione dimostra che, al di là di tutto, i valori e le cose più importanti che riguardano la politica per la Sardegna sono patrimonio che ci accomuna e su cui è fondamentale lavorare per migliorare la nostra regione e la vita dei sardi. Anche per questo ho ancora più apprezzato il suo sostegno alla luce del sole. I rumors politici lasciano, come vedi, il tempo che trovano.
Ora tutti dicono, la Barracciu ha già vinto. Sente il peso di partire da favorita delle primarie?
La sfida è contro Cappellacci, e contro Cappellacci servirà un lavoro lungo, metodico e convincente. L’essere o meno favorita alle primarie non serve a niente se poi si perdono le regionali. Mi presento alle sarde e ai sardi con la mia biografia politica, con la mia storia di cittadina di Sorgono che ha creduto e crede in una politica rinnovata e sincera. È questo il segno delle battaglie fatte da sindaco del mio paese come da europarlamentare. Per me le primarie sono una competizione vera, e affermo che tutti i candidati che il centrosinistra presenta sono all’altezza per svolgere il ruolo di governatore. Per quanto mi riguarda affronto la prova delle primarie con umiltà ma con grande determinazione.
La sfida è contro Cappellacci, e contro Cappellacci servirà un lavoro lungo, metodico e convincente. L’essere o meno favorita alle primarie non serve a niente se poi si perdono le regionali. Mi presento alle sarde e ai sardi con la mia biografia politica, con la mia storia di cittadina di Sorgono che ha creduto e crede in una politica rinnovata e sincera. È questo il segno delle battaglie fatte da sindaco del mio paese come da europarlamentare. Per me le primarie sono una competizione vera, e affermo che tutti i candidati che il centrosinistra presenta sono all’altezza per svolgere il ruolo di governatore. Per quanto mi riguarda affronto la prova delle primarie con umiltà ma con grande determinazione.
Quanto peserà sulla campagna elettorale del centrosinistra il governo Letta e la coabitazione con il Pdl?
In Sardegna il centrosinistra e il Pd sono apertamente e orgogliosamente distanti dal centrodestra di Cappellacci che ha sgovernato la regione dal 2009. Il Governo Letta che farà bene per il paese non potrà essere un problema, così come il governo Letta che contribuisce, con il parlamento, a riscrivere una nuova legge elettorale che permetta ai sardi di tornare al voto per le politiche con il centrosinistra e il centrodestra alternativi anche in Italia, non potrà essere giudicato in maniera negativa. In ogni caso in Sardegna il problema non si pone perché Pd e Pdl sono distinti da sempre e visto ciò che non ha fatto Cappellacci, potrei dire che le differenze e le distanze aumentano ogni giorno di più.
In Sardegna il centrosinistra e il Pd sono apertamente e orgogliosamente distanti dal centrodestra di Cappellacci che ha sgovernato la regione dal 2009. Il Governo Letta che farà bene per il paese non potrà essere un problema, così come il governo Letta che contribuisce, con il parlamento, a riscrivere una nuova legge elettorale che permetta ai sardi di tornare al voto per le politiche con il centrosinistra e il centrodestra alternativi anche in Italia, non potrà essere giudicato in maniera negativa. In ogni caso in Sardegna il problema non si pone perché Pd e Pdl sono distinti da sempre e visto ciò che non ha fatto Cappellacci, potrei dire che le differenze e le distanze aumentano ogni giorno di più.
Dove ha fallito Cappellacci in questi anni?
Cappellacci non ha risolto nessuno dei problemi che la Sardegna aveva quando il centrodestra ha iniziato a governare la regione. Anzi, in questi cinque anni i problemi sono aumentati per intensità e gravità: la cassa integrazione è cresciuta del 600 per cento, la dispersione scolastica è salita di oltre dodici punti sulla media europea e la spesa della Sanità ha raggiunto livelli spaventosi con un disavanzo che sta per toccare quota 400 milioni di euro. Potrei continuare ma il concetto è il seguente: Cappellacci ha fallito perché ha dimostrato di non saper governare la Sardegna.
Cappellacci non ha risolto nessuno dei problemi che la Sardegna aveva quando il centrodestra ha iniziato a governare la regione. Anzi, in questi cinque anni i problemi sono aumentati per intensità e gravità: la cassa integrazione è cresciuta del 600 per cento, la dispersione scolastica è salita di oltre dodici punti sulla media europea e la spesa della Sanità ha raggiunto livelli spaventosi con un disavanzo che sta per toccare quota 400 milioni di euro. Potrei continuare ma il concetto è il seguente: Cappellacci ha fallito perché ha dimostrato di non saper governare la Sardegna.
Il centrosinistra ha una ricetta per far ripartire la Sardegna?
Non credo alle ricette né ai pacchi preconfezionati e diffido di chi dice di avere le une e gli altri. Il centrosinistra ha un programma di governo credibile e politicamente realizzabile che sarà arricchito con la partecipazione (e le primarie sono la prima occasione) di tutti quei sardi che credono che questa terra abbia ancora un futuro. Comunque, ritengo che la strada giusta per la Sardegna, quella che intendo percorrere e che conosco nel dettaglio, sia quella tracciata dall’Europa e sulla quale verranno concentrate le risorse del prossimo periodo di programmazione 2014/2020: crescita intelligente, crescita sostenibile, crescita solidale.
Non credo alle ricette né ai pacchi preconfezionati e diffido di chi dice di avere le une e gli altri. Il centrosinistra ha un programma di governo credibile e politicamente realizzabile che sarà arricchito con la partecipazione (e le primarie sono la prima occasione) di tutti quei sardi che credono che questa terra abbia ancora un futuro. Comunque, ritengo che la strada giusta per la Sardegna, quella che intendo percorrere e che conosco nel dettaglio, sia quella tracciata dall’Europa e sulla quale verranno concentrate le risorse del prossimo periodo di programmazione 2014/2020: crescita intelligente, crescita sostenibile, crescita solidale.
L’emergenza lavoro. Sarà questa la grande sfida dei prossimi anni?
Il lavoro è la sfida della politica e lo è già da parecchi anni. Non può che esserlo per la Sardegna dove, sotto il governo Cappellacci, la disoccupazione ha oltrepassato il 16 per cento e, nello specifico, quella giovanile ha toccato quota 45 per cento. Il lavoro non si fa né con gli slogan, né con le promesse elettorali. Il lavoro si crea ogni giorno con le buone azioni di governo. Ecco, credo che il centrosinistra può garantire un buon governo e azioni positive per lo sviluppo e l’occupazione.
Il lavoro è la sfida della politica e lo è già da parecchi anni. Non può che esserlo per la Sardegna dove, sotto il governo Cappellacci, la disoccupazione ha oltrepassato il 16 per cento e, nello specifico, quella giovanile ha toccato quota 45 per cento. Il lavoro non si fa né con gli slogan, né con le promesse elettorali. Il lavoro si crea ogni giorno con le buone azioni di governo. Ecco, credo che il centrosinistra può garantire un buon governo e azioni positive per lo sviluppo e l’occupazione.
Lei si è molto battuta per la parità di genere. Prenderà provvedimenti anche da presidente. La sua sarà una giunta al femminile?
Sì, mi sono battuta, mi batto e mi batterò. Lo faccio e lo farò perché, oltre a essere una questione di civiltà e di conquista di diritti negati, sono convinta che la parità reale tra uomini e donne è volano concreto di sviluppo sociale ed economico. È scientificamente dimostrato sia dalle performance dei governi sia da quelle delle imprese. La mia giunta quindi non sarà al femminile, sarà paritaria e, ovviamente, basata sulle competenze. Per gli stessi motivi insisto nel dire che la Sardegna merita una legge elettorale che introduca la doppia preferenza uomo-donna e non meritava lo scempio del voto segreto che invece l’ha affossata. In ogni caso, una donna presidente di regione sarà un primo, significativo segno che i sardi possono dare alla politica, al di là di nuove possibili leggi.
Sì, mi sono battuta, mi batto e mi batterò. Lo faccio e lo farò perché, oltre a essere una questione di civiltà e di conquista di diritti negati, sono convinta che la parità reale tra uomini e donne è volano concreto di sviluppo sociale ed economico. È scientificamente dimostrato sia dalle performance dei governi sia da quelle delle imprese. La mia giunta quindi non sarà al femminile, sarà paritaria e, ovviamente, basata sulle competenze. Per gli stessi motivi insisto nel dire che la Sardegna merita una legge elettorale che introduca la doppia preferenza uomo-donna e non meritava lo scempio del voto segreto che invece l’ha affossata. In ogni caso, una donna presidente di regione sarà un primo, significativo segno che i sardi possono dare alla politica, al di là di nuove possibili leggi.
Che cosa pensa della candidatura di Michela Murgia? È preoccupata che possa erodere voti alla sinistra del Pd?
Stimo Michela Murgia ma non capisco fino in fondo la sua scelta. Considerato che la legge elettorale non contempla il ballottaggio, ritengo che non sia il momento di corse per la testimonianza. Occorre battere la destra e la sfida sarà tra il centro sinistra e Cappellacci o chi per esso. Penso che saremmo entrambe più forti se unite. D’altronde al di là dell’abusato e demagogico “sono tutti uguali” con cui Michela Murgia accomuna Pd e Pdl, le idee per la Sardegna che ha espresso fin ora sono visibilmente attinte a piene mani dal nostro programma di legislatura 2004/2008 nonché da quello del 2009.
Stimo Michela Murgia ma non capisco fino in fondo la sua scelta. Considerato che la legge elettorale non contempla il ballottaggio, ritengo che non sia il momento di corse per la testimonianza. Occorre battere la destra e la sfida sarà tra il centro sinistra e Cappellacci o chi per esso. Penso che saremmo entrambe più forti se unite. D’altronde al di là dell’abusato e demagogico “sono tutti uguali” con cui Michela Murgia accomuna Pd e Pdl, le idee per la Sardegna che ha espresso fin ora sono visibilmente attinte a piene mani dal nostro programma di legislatura 2004/2008 nonché da quello del 2009.
È arrivato il tempo di una donna presidente per la Sardegna?
È arrivato il tempo che i sardi si riapproprino del loro destino. Ed è il tempo di non essere fuori dal tempo visto ciò che accade nel resto del Mondo. Negli Stati Uniti Hillary Clinton potrebbe essere la prima donna presidente e Angela Merkel guida la Germania da quasi dieci anni. In Italia abbiamo tantissime donne brave e capaci in posti di grande responsabilità. Perché la Sardegna dovrebbe essere da meno?
È arrivato il tempo che i sardi si riapproprino del loro destino. Ed è il tempo di non essere fuori dal tempo visto ciò che accade nel resto del Mondo. Negli Stati Uniti Hillary Clinton potrebbe essere la prima donna presidente e Angela Merkel guida la Germania da quasi dieci anni. In Italia abbiamo tantissime donne brave e capaci in posti di grande responsabilità. Perché la Sardegna dovrebbe essere da meno?
Nessun commento:
Posta un commento